Le Ceneri


Emilio Gargiani - detto papino - storico arrostitore

Emilio Gargiani – detto papino – storico arrostitore

Nella tradizione cattolica il giorno delle Ceneri viene considerata “vigilia nera”. Dopo l’ultimo giorno di Carnevale, con canti balli e lazzi, inizia la Quaresima, periodo di preghiera e penitenza, che dura fino al giorno di Pasqua. Da qui, la tradizione di mangiare polenta di granoturco e di castagne, condita con aringhe e baccalà arrosto, durante il giorno delle Ceneri.
La tradizione locale narra che un gruppo di carbonai, mestiere tipico e antico delle zone casentinesi, probabilmente a casa per le feste di Carnevale anziché a far carbone nel bosco, si ritrovava nella piazza del paese insieme ai paesani. Insieme cuocevano polenta di granoturco e castagne, aringhe e baccalà alla brace. Erano queste, infatti, le pietanze che i carbonai solitamente portavano nel bosco durante quel giorno, in quanto consoni al periodo di vigilia, ben conservabili e di facile preparazione. In questa circostanza, furono poi le stesse famiglie a chiedere a questi esperti di tali pietanze alcune porzioni da portare in famiglia per il pranzo.

A distanza di molti anni, grazie al lavoro della Proloco di Soci,  si rinnova annualmente la tradizione delle polente e baccalà. Nel giorno delle Ceneri si preparano in piazza 350 kg di baccalà, 2 quintali di farina gialla e di farina di castagne e 50 Kg di aringhe. Le famiglie di Soci e dei paesi limitrofi pranzano nella piazza e comprano le pietanze da asporto, rievocando così la vecchia tradizione di quei carbonai .

Di sera, in un locale del Paese, viene organizzata “La Sfagiolata“, una cena tradizionale a suo tempo dedicata ai soli organizzatori delle Ceneri in piazza, con un menù semplice e a base di tonno e fagioli. Oggi, invece, la Sfagiolata è aperta a tutti con menù molto arricchitto che consiste in:

  • Bruschette di fagioli e pomodoro
  • Tagliolini in brodo di ceci
  • Fagioli con tonno all’olio
  • Baccalà e aringa alla griglia
  • Baccalà alla livornese
  • Cantucci con vinsanto
  • Il tutto innaffiato con vino locale ( una volta  offerto dalla Fattoria La Mausolea dei Monaci Camaldolesi)