Befana Ernesta


We Love Befana Ernesta!
Da anni noi raccontiano una storia che si rinnova per tutti, grandi e piccini

La tradizione della Befana di Soci si rifà probabilmente ai riti arcaici presenti in molte zone interne dell’Appennino. Viene bruciato un simulacro (il fantoccio della befana) che rappresenta “il vecchio” per propiziare l’anno nuovo. Molti anni fa i ragazzi del paese costruivano in diverse zone dei fantocci, con dei pali a croce rivestiti di paglia, sfilando poi nelle vie e cantando insieme la filastrocca:
“Evviva la Befana che viene una volta l’anno,
agli uomini non fa danno e ai bimbi chicchi da.
La Befana liscia liscia la va in camera a far la piscia,
se la fa nella sottana brutta cioncola della Befana.”

Suggestiva immagine dello scheletro del falò ghiacciato

Provenendo dalle zone esterne del paese, i cortei si dirigevano verso la grande piazza, allora fatta di terra battuta, ammucchindovi al centro tutti i fantocci e dando loro fuoco, cantando e ballando intorno al grande falò.

Fino dai tempi del vecchio Comitato Festeggiamenti Paesani, a dare volto alla Befana Ernesta è stato l’indimenticabile Giuseppe Giovannini detto “Beppe di Nappa“, importante figura paesana e mitico suonatore di mandolino, nonchè organizzatore di serenate per i novelli sposi.

Il suo successore è stato un altro noto personaggio del pasee:  Gianfranco Norcini, a tutti noti come pastasciutta ( nelle foto e nel video).

La prima donna a interprettare la Befana Ernesta è ad oggi Cinzia Pierozzi, una ragazza di Soci che fa parte dell’Associazione teatrale Teatro dei Soci.

La sera del 5 gennaio, la Befana Ernesta sfila per le vie del paese sopra un carro con una casetta mobile trainata da un trattore, animando la serata e regalando caramelle ai bambini. Intanto, nella piazza centrale, si consegnano le calze e si prepara il falò della Befana, alto oltre 6 metri.

Dall’anno 2016, grazie alla collaborazione degli alunni delle scuole elementari di Soci, delle maestre e dei genitori, è stata ripresa la vecchia tradizione delle befane rionali: Piazza Padella, Chiesa Nuova e Campofiera. I ragazzi preparano le proprie befane, che vengono create con veri vestiti e mascherate di tutto punto. Nel pomeriggio, con queste “befanine“, tutti  sfilano nei propri rioni, cantando e ballando insieme, in direzione delle piazza centrale del Paese dove li attede la vera Befana Ernesta per il grande falò della sera.

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Video Befana Ernesta: Una delle interpretazioni del caro Gianfranco Norcini (2007)