Lanificio


 

Soci deve la nascita del Lanificio al suo berignale che, partendo dalla pescaia di Partina, attraversa il paese. Questo canale faceva funzionare fin dai tempi più remoti due gualchiere per la sodatura dei panni di lana. Ai primi dell’Ottocento un cittadino di Soci, Giuseppe Bocci, iniziò un’attività industriale laniera che in pochi anni portò alla creazione di un grande lanificio. La lungimiranza di Giuseppe Bocci era tale che mandò il proprio figlio Sisto a studiare in Belgio, in quei tempi centro mondiale delle lavorazioni tessili. Al suo ritono, Sisto portò a Soci le più moderne tecnologie nell’arte della lana. Alla fine del secolo il lanificio contava oltre 500 dipendenti e una fama modiale di tessuti di qualità, non ultimo il rinomato tessuto a riccioli, conosciuto in tutto il mondo come tessuto di Casentino.

Purtroppo, Sisto muore nel 1915, non lasciando eredi se non un nipote, Adriano, istruito nell’arte tessile che però a sua volta muore volontario al fronte. La famiglia Bocci, dopo alcuni anni di difficile gestione, vende il Lanificio al bresciano Giovan Battista Bianchi, il quale modernizza i macchinari e amplia lo stabilimento. Ciononostante, la crisi delle Borse del 1929, coinvolge le aziende di proprietà Bianchi, che inevitabilmente fallisce. Il Lanificio di Soci entra in amministrazione controllata tramite il tribuanle di Milano e i ragionieri del tribunale si rendono presto conto che l’attivo superava di molto le passività. Poco dopo, infatti, uno di loro ,il dottor Virgilio Maranghi, diviene unico proprietario dell’azienda. La sua gestione si protrasse oltre la seconda guerra mondiale, con alti e bassi, ma il passaggio del fronte produsse danni ingenti tanto che la ripartenza fu molto faticosa e nel 1956 l’azienda fallisce di nuovo.

Un creditore commerciante di lane, il signor Fiani, rilevò il tutto ma la sua gestione durò pochi anni e a lui succedette il giovane pratese Brachi, fino all’anno 1970 dove si registra un ennesimo fallimento che determinò il completo abbandono dell’attività del Lanificio. Gli stessi operai, insieme ai tecnici e agli impiegati decisero insieme di fondare una Cooperativa per proseguire con le lavorazioni. Intanto, gli immobili divvennero di proprietà Bianchini, il quale fu costretto ad affittare i macchinari e gli immobili stessi alla Cooperativa.

Dal 1972 la Cooperativa Tessile di Soci (questo è il nome della nuova Azienda) produce stoffe conto terzi, con reparti di filatura, cordato, filatura pettine, tintoria in fiocco, tintoria in pezze, finissaggio. I risultati sono davvero notevoli.

L’intervento del signor Marchesini alla Presidenza da slancio alla Cooperativa, la quale inizia la produzione in proprio con marchio commerciale denominato “Lanificio del Casentino”. Gli affari vanno a gonfie vele e dopo trattativa con la proprietà Bianchini si realizza anche l’acquisto.

La Cooperativa Tessile propone al Comune di Bibbiena una riconversione della propria area industriale in area residenziale e commericale insieme all’ampliamento dei capannoni nel lato nord dello stabilimento. Il piano viene attuato con un contributo della Comunità Europea e il paese di Soci ne trae un indubbio vantaggio, negli spazi pubblici, nell’estetica, nelle attività commericiali presenti nell’area. La Cooperativa si avvale di reparti moderni, efficienti e all’avanguardia nel settore.

Nel 1998 la Direzione decide di celebrare con una festa il 150 anni di lavoro del Lanificio, il futuro sembra pieno di prospettive per l’Azienda e per tutto il paese, ma investimenti in settori diversi dal tessile, il crollo delle Torri Gemelle e il conseguente blocco di tutti i mercati tessili mondiali, crea una grave crisi finanziaria.

Nel 2005 la Cooperativa viene messa in amministrazione coatta e il Lanificio del Casentino dichiara il fallimento. La storia si ripete ancora, gli operai rimasti fondano una nuova Cooperativa. Oggi il Lanificio di Soci opera con circa 70 dipendenti.

Bibliografia:
– Della Bordella Pier Luigi, L’arte della lana in Casentino – Storia dei Lanifici, Primarno edizioni, 1996.
Il Lanificio di Soci